Coeslazio
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05 aprile 2008
Sulle strade come in guerra sono 118 i morti in Liguria
Nel 2006 oltre 10 mila incidenti e 13 mila feriti. La mappa del pericolo Vincenzo Galiano
Il capoluogo ligure è la città dove si muore di più sulle strade ma, in rapporto al numero di incidenti, tocca a Imperia la maglia nera della sicurezza stradale seguita dalla Spezia e Savona. Nel 2006 (anno cui si riferiscono gli ultimi dati Istat disponibili) a Genova e provincia si è registrato in assoluto il più alto numero di incidenti: 5.944; i feriti sono stati 7.677 e i morti 47.
Nelle altre tre province, dove il volume e i problemi del traffico sono minori, i numeri - riferiti ancora al 2006 - sono proporzionalmente inferiori ma sempre allarmanti: 2.020 incidenti a Savona, di cui 27 mortali, con 30 decessi e 2.746 feriti; 1.155 incidenti a Imperia, di cui 23 mortali: 24 i morti e 1.417 i feriti; infine, solo 966 gli incidenti alla Spezia e dintorni: 15 quelli dove hanno perso la vita 17 persone, 1.326 in totale i feriti.
Ma considerando l’indice di mortalità degli incidenti, ovvero i mortali ogni mille sinistri, il quadro si capovolge con Genova che scivola in fondo alla poco rassicurante classifica compilata da Aci Genova e Istat.
Il rapporto più alto tra decessi e numero di incidenti si registra nella provincia di Imperia (20,78), seguita dalla Spezia (17,60), Savona (14,85) e, con certo distacco, da Genova (11,70). Savona, invece, è la città dove si verifica il più alto numero di incidenti ogni mille abitanti (7,13), Genova è seconda (6,70) prima di Imperia (5,31) e La Spezia (4,39). Su scala regionale, le statistiche sono un bollettino di guerra: oltre 10 mila incidenti, 108 dei quali hanno provocato 118 morti e 84 feriti gravi; circa 13 mila i conducenti di auto e moto ma anche i pedoni finiti all’ospedale.
«Per i liguri i costi sociali degli incidenti stradali ammontano, ogni anno, a 334 euro pro capite», fa sapere Gian Battista Canevello, presidente di Aci Genova, che ieri ha chiesto pubblicamente ai candidati alle prossime elezioni (nel quartier generale di via Brigate Partigiane era presente solo Enrico Musso, capolista al Senato del Pdl) una serie di impegni per il popolo delle due e delle quattro ruote. Canevello ha rilanciato in Liguria il “manifesto” dell’Aci nazionale con le «proposte al nuovo Parlamento e al governo che guiderà il Paese».
Anzitutto, Aci invoca un’azione decisa sul fronte della sicurezza stradale: «In Italia le tragedie stradali comportano una spesa di 35 miliardi di euro, più che una Finanziaria», insiste Canevello: «Gli incidenti stradali sono la prima causa di morte dei giovani tra i 15 e i 25 anni». Altri dati agghiaccianti: «Nel 2006 hanno perso la vita o hanno subito lesioni 6.544 bambini sotto i 10 anni e 5.411 ultraottantenni: il 12,4 per cento delle vittime sono pedoni».
Sul prossimo numero di “Automobilismo ligure”, il periodico di Aci Genova, sono indicate le strade extraurbane più pericolose, provincia per provincia, sempre in base ai dati 2006. Nel compresorio genovese, svettano l’A12 (224 incidenti e 3 morti), l’A7 (168 incidenti e 8 morti), l’A26 (81 incidenti, 6 morti), l’A10 (138 incidenti, nessuno mortale), la statale della Fontanabuona (34 incidenti, 2 morti).
A Imperia fanno soprattutto paura l’A10 Genova-Ventimiglia (85 incidenti, due morti) e la via Aurelia (76 incidenti, un decesso). Alla Spezia, l’A12 Genova-Rosignano (67 incidenti, 3 morti), l’A15 Parma-Spezia (42 incidenti, un morto) e la statale 331 di Lerici (10 scontri, un morto). Infine, a Savona, 5 morti e 224 incidenti sono avvenuti sulla A10, tre mortali sulla statale 582 del colle San Bernardo, un mortale sulla statale di Villanova d’Albenga e 174 incidenti sull’Aurelia.
http://www.ilsecoloxix.it/genova/view.php?...32-0003badbebe4
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